Gold Service Scholarship, carriera a Londra e un invito a Buckingham Palace: il percorso di Thomas Gammella
Cari Soci ed Amici di HOSPES quest'oggi vi riportiamo un'interessante intervista con il giovane Socio Senior Thomas Gammella un professionista del settore dell’Hospitality che vive nella dinamica Londra da ormai nove anni.
Sempre curioso di imparare, accrescere le proprie abilità e condividerle con il team “il suo personale give back” ha trasformato sogni e ambizioni in realtà grazie a un amore autentico per il Food & Beverage. Un percorso che oggi lo porta a ricoprire il ruolo di General Manager del ristorante “The Braywood – WSH Restaurants” nella capitale inglese.
Thomas è anche Allievo di Ieri della Scuola di Stresa, dove si è diplomato nel 2016 in Sala-Ristorante. Dopo il diploma è partito per l’Inghilterra pensando di rimanere pochi mesi, forse un anno; e invece, come racconta lui stesso, «il richiamo di Londra e la sua energia» lo hanno trattenuto, rivelandosi una delle scelte più importanti della sua carriera.
Nel 2022 si è distinto diventando uno dei vincitori della Gold Service Scholarship, fondazione nata per valorizzare il ruolo del professionista di sala nel Front of House. Se in Inghilterra esistono numerose realtà dedicate agli chef e alla cucina stellata, fino a pochi anni fa mancava un’istituzione capace di esaltare anche l’arte del servizio.
Entriamo nel vivo dell’intervista
Come è nata la Gold Service Scholarship e perché è così importante nel Regno Unito?
«La Gold Service Scholarship è stata fondata da Alastair Storey, founder e Chairman di WSH, un gruppo privato di ristoranti: ogni realtà ha una propria identità, non è una “chain”. Il primo ristorante è stato aperto nel 2014, The Woodspeen, poi altri quattro; ho seguito in prima persona tutte le aperture, spostandomi molto.
The Braywood, che ha aperto lo scorso novembre, è già un successo. Ora sono il General Manager; prima ero Restaurant Director. Oggi mi occupo anche della parte economica e finanziaria, pur rimanendo coinvolto nella daily operation.
La Gold Service Scholarship si sviluppa in vari step. La selezione iniziale è online, aperta a chiunque lavori nel fine dining nel Regno Unito, Irlanda e Scozia. Negli ultimi dieci anni il patron è stata la Regina Elisabetta; ora è King Charles a sponsorizzare la competizione. Il mio Trustee ed Owner di WSH ha un rapporto molto forte con il Re.
Il percorso parte con circa 120 candidati che superano i primi stage, tra cui un colloquio motivazionale. Seguono le semifinali, molto pratiche: preparazione di un cocktail, decantazione del vino, tutto nella cornice di strutture iconiche come The Ritz London.
Poi arrivano le finali, con otto o nove concorrenti, che devono svolgere un servizio di tre portate con carving e decantazione al tavolo.»
Un percorso di eccellenza
Nel 2019 Thomas ha ottenuto anche la Award of Excellence, parte dei tre livelli della Gold Service Scholarship:
- Annual Award of Excellence, un contest molto tecnico che premia le eccellenze dell’anno.
- Gold Service Scholarship, il concorso nazionale, che valuta sia tecnica sia visione del futuro dell’ospitalità.
- Master of Culinary Arts (MCA), il livello più alto, riconosciuto a livello mondiale, che Thomas intraprenderà nel 2026.
Un’intervista speciale per i 12 anni della Scholarship
«Era un articolo dedicato agli Scholars, i vincitori degli anni precedenti, per raccontare dove sono oggi professionalmente. La forza di questa iniziativa sta nel networking: giudici provenienti da realtà come Ritz, Claridge’s, The Connaught, Savoy o Berkeley si riuniscono con un obiettivo comune. In Italia una sinergia simile è ancora rara. Queste esperienze ti permettono di crescere, creare contatti, capire a che livello sei come professionista.»
Inoltre, un’esperienza di questo tipo ti permette di creare man mano un proprio profilo, che un professionista della sala dovrebbe costruirsi.
Far parte di questo network di Gold Service Scholarship anche oggi mi permette di viaggiare molto, affinare le mie abilità e misurarmi, conoscere tante culture diverse anche nell’ambito dell’hospitality, per esempio sono stato in Portogallo nelle wineries, o in Francia nelle regioni dello Champagne, oppure a Lausanne per seguire un corso di Management, sono stato poi in Thailandia al Mandarin Oriental presso il ristorante due stelle Michelin della struttura. E qui ho anche potuto comprendere che l’ospitalità thailandese è “second to none”, la loro cultura è meravigliosa e hanno un modo di accogliere e di interloquire con gli ospiti che è molto attento e particolare.
Poi, io ho scelto questo mestiere perché sono felice quando rendo le persone felici, sono un amante del buon cibo ed il mio “Why” è essere ospitale, vedere il sorriso sul viso delle persone, questo mi riempie le giornate.
Tra le figure che più lo hanno ispirato spiccano Diego Masciaga, icona internazionale del settore Hospitality e Socio Senior HOSPES, e il Managing Director Alessandro Fasoli, suo mentore, entrambi vinsero il prestigioso MCA.
Durante uno speech alla cerimonia di assegnazione della Gold Service Scholarship di quest’anno, hai menzionato la tua esperienza alla Scuola di Stresa, cosa ha rappresentato per te quel percorso?
“Si, esattamente, ho sottolineato il fatto che sul Lago Maggiore l’Ospitalità è in tutti i sensi un modo di vivere e successivamente ho parlato della mia vocazione che mi accompagna fin da piccolo nel rendere felice gli altri e nella mia passione per la ristorazione già in tenera età. “La Scuola di Stresa” rappresenta per me un punto fondamentale è dove ho studiato e ho compreso a fondo la mia missione:“delivering outstanding service”.
La lettera da Buckingham Palace
Cosa è accaduto il 14 maggio scorso?
«È stato completamente inaspettato: ho ricevuto una lettera di invito da Buckingham Palace. Hanno selezionato le figure che rappresentano di più il settore del Food and Beverage dal punto di vista di educazione and skills, perchè quella era una cerimonia per celebrare le persone che operano nel mio settore ed anche due vincitori del Gold Service Scholarship ed io sono stato uno di questi con mio grande stupore.
Il momento prevede un garden party con un buffet, poi viene annunciato il Re, il quale saluta di persona gli invitati e ringrazia per quanto fatto e per essere venuti alla festa. In Inghilterra ed a Buckingham Palace se ne fanno molti di eventi simili, infatti, vengono svolti periodicamente e celebrano man mano settori diversi dell’economia inglese, chiaramente per gli invitati è un momento davvero speciale anche perché molto probabilmente è “one in a life time”, difficile da ripetersi.
La mia aim, il mio scopo principale nel futuro è quello di ispirare la gente come noi a convincersi che questa professione non è solo servire altre persone, ma è avere a che fare con alcuni dei personaggi più interessanti del mondo. Nel nostro ristorante abbiamo ospitato anche la Principessa di Edimburgo, Kate e William, Theresa May e molti altri.»
Quali sono le tue ambizioni future?
«Vorrei give back to the industry ciò che ho ricevuto in questi anni. Il mio scopo è promuovere la Great Hospitality, quella che crea ricordi e connessioni autentiche. Voglio ispirare i giovani a credere in questa professione, che non è solo servire: è avere a che fare con persone straordinarie.»
Grazie Thomas
La testimonianza di Thomas Gammella è un esempio di come dedizione, passione e visione possano trasformare un sogno in una carriera internazionale. Un racconto che ispira e invita a credere nelle proprie capacità e nel valore dell’ospitalità!
