The Last Pot: Una pentola come ultima dimora by Alessi e Giulio Iacchetti

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Durante la Design Week milanese – Fuorisalone 2025, dal 7 al 13 aprile, Alessi SpA, uno dei main partner in molte iniziative di casa HOSPES, ha presentato The Last Pot, una mostra straordinaria e profondamente simbolica, che affronta con delicatezza e ironia il tema della morte. Nata dalla collaborazione tra Alberto Alessi e il designer Giulio Iacchetti, l’esposizione è il secondo capitolo del progetto Il Tornitore Matto, un laboratorio concettuale dove l’oggetto di uso quotidiano viene ripensato in chiave poetica e radicale.

L’intuizione iniziale è nata nel 2010, durante una cena tra amici: se la pentola, simbolo per eccellenza di nourishment e quotidianità, diventasse l’ultimo contenitore della nostra esistenza? Da qui l’idea: trasformarla in un’urna funeraria, l’oggetto che accoglie le nostre ceneri, chiudendo il cerchio della vita. Una riflessione tanto audace quanto intima, in pieno stile Alessi.

La mostra è stata ospitata dalla Biblioteca Ostinata, suggestivo spazio progettato da AMDL CIRCLE di Michele De Lucchi, dove il silenzio e la memoria dialogano con il design.

Dieci designer internazionali sono stati invitati a interpretare liberamente l’idea di “ultima pentola”, creando urne cinerarie inedite e cariche di significato. Le opere esposte spaziano dal minimalismo spirituale all’architettura emozionale:

  • Michael Anastassiades – un’urna a forma di uovo, metafora di rinascita
  • Naoto Fukasawa – una casa in terracotta, rifugio eterno
  • Daniel Libeskind – linee forti e geometriche, eco dei suoi memoriali
  • Philippe Starck, insieme a moglie e figlia – un osso stilizzato, in alluminio lucidato, che richiama il suo celebre spremiagrumi Juicy Salif
  • David Chipperfield, Michele De Lucchi, Audrey Large, Mario Tsai, EOOS e Giulio Iacchetti completano il gruppo, ciascuno con una lettura personale tra rigore, leggerezza e spiritualità

Oltre alle urne, la mostra è accompagnata da un catalogo ricchissimo, che espande il tema in molteplici direzioni:

  • Andrea Staid, antropologo, esplora i significati culturali della morte
  • Valeria Parrella e Igiaba Scego, scrittrici, offrono racconti e riflessioni inedite
  • L’antropologa del cibo Giulia Ubaldi firma un’appendice con ricette tradizionali legate ai rituali funebri del mondo:
  • Sancocho (Santo Domingo)
  • Kheer (India)
  • Revani Hasude (Albania)
  • Nakk (Senegal)

Inoltre, ogni designer ha scelto un libro da associare alla propria creazione, come un compagno di viaggio, una lettura simbolica che verrà svelata nel corso della mostra.

Con The Last Pot, Alessi prosegue la sua tradizione di design come strumento culturale, spingendosi oltre l’oggetto per interrogare la nostra relazione con l’esistenza e la sua fine. Il risultato è una collezione che emoziona, sorprende e invita a guardare con occhi nuovi un rito universale.

Lontano da ogni tabù, la morte viene affrontata qui con umanità, leggerezza e una buona dose di intelligenza progettuale.

 

Fonte: Alessi

Living – Corriere della Sera

Foto: Claudia Zalla e Set Design: Studio Testo