All’Amico Giovanni

Eri silenzioso caro Giovanni, e discreto.
Eri sempre un passo indietro, o meglio lasciavi sempre il passo agli altri, figlio come eri di quella elegante sobrietà che avevi appreso da ragazzino tra le mura della “Scuola di Stresa” e che avevi interiorizzato da uomo. Il Prof. Alberto Gozzi, che ti ha avuto come allievo, è sempre stato fiero di te! Non a caso sei stato tra i pochissimi ad aggiudicarti l’ambito premio “La saliera d’argento”, quale miglior studente del corso di sala.
Eri generoso e umano, fragile e forte al tempo stesso.
Abbiamo condiviso lunghi tratti di strada e più di qualche ricordo importante inumidisce ora i miei occhi. Il tempo sembra sfrecciare indietro con la velocità di un treno: mi volto e vedo me ragazzino e te mio docente e poi ci vedo salire quelle scale, le scale della nostra scuola, come colleghi.
La rilettura del passato catalizza emozioni in questo momento contrastanti, riesci anche a strapparmi qualche sorriso! Quante avventure vissute con te e il nostro Amico, TUO FRATELLO il Prof. Franco Filippini, altra colonna portante della nostra Scuola; e il tuo impegno in HOSPES, all’interno del Consiglio di Amministrazione hai ricoperto sempre un ruolo attivo e autorevole, sposando cause e scendendo in prima linea per la realizzazione di obiettivi in cui abbiamo sempre creduto.
Eri appassionato. E se insegnare è trasmettere la disciplina anche attraverso la figura dell'insegnante, tu lo hai fatto in maniera eccellente. E testimoni sono i tanti studenti che di te ricordano l’amore per il sapere e la tua abilità di narratore e incantatore.
Hai insegnato a tanti giovani cosa vuol dire sognare, ma hai anche dato loro gli strumenti per costruire tale sogno mattone dopo mattone, con fatica, sudore, qualche rimprovero, ma sempre con una “buona” pacca sulla spalla e il tuo indimenticabile sorriso.
Già il tuo sorriso e l’affettuoso «Buongiorno chéri!» che usavi rivolgere a qualche persona amica: eri sempre di buon umore anche quando eri in crociata con te stesso. E lo sei stato anche nei mesi della malattia, fino a quando hai deciso di andare... E per noi la sera arriva presto troppo presto per potere andare... E non possiamo far altro che sentirci un po’ più soli...
E non faccio altro che riavvolgere il nastro, riascoltare la musica che tanto ti piaceva e rivedere le foto di una vita. E’ stato un grande privilegio condividere una lunga parte della vita con te.

ARRIVEDERCI AMICO MIO!

Riccardo

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2 commenti

  1. Dario Uffredi in 03/03/2023 il 6:51 pm

    Ricordiamo con affetto e nostalgia i momenti di attività condivisa con l’impegno e la competenza che le erano propri
    Famiglia Uffredi Dario
    Albergo Italia – Varallo

  2. Donato Lamorte in 03/03/2023 il 10:07 pm

    R.i.p. Caro professore guardami da lassù e fatti sentire… grazie signor Rottoli!!!!

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