ATL Turismo Provincia di Novara
Un ricco panorama culturale, artistico ed architettonico, dove le testimonianze di antico e moderno mirabilmente si fondono; ecco riaffiorare le memorie del passato e delle sue tradizioni, dove, accanto ai grandi eventi della storia ufficiale, vi sono quelli più intimi di ogni comunità. E trova posto anche l'immaginario, le leggende, il patrimonio di racconti e narrazioni che rendono unica ogni zona del territorio e che permettono scoperte culturali e artistiche inaspettate in ogni piccola città.
Terra di Arte e Cultura, alcuni dei siti che meritano una visita:
Il Castello di Barengo sorge sul rilievo collinare alle spalle dell'abitato, in posizione sopraelevata sulla circostante pianura, lungo la strada che in origine univa la via Francigena con i guadi sul fiume Sesia. Protetto dalle fortificazioni il paese resistette alle devastazioni e ai saccheggi durante le guerre tra Giovanni II del Monferrato e Galeazzo Visconti negli anni 1358 e 1362.
Il Castello di Briona domina dall’alto la pianura e il sottostante paese, primo abitato della statale della Valsesia. Le strutture del castello risalgono al Quattrocento, ma le prime notizie sull’esistenza di un castello a Briona sono dei primi mesi del 1140. Durante il Seicento, le mura del castello assistettero alla saga e alle vicende di un noto personaggio, marito di un’ultima discendente della famiglia, Giovanni Battista Caccia, detto il Caccetta, che alla fine fu processato e condannato a morte nel 1609, trascinando alla rovina beni e famiglia della moglie. Alcuni storici inquadrano in questa figura il manzoniano Don Rodrigo dei “Promessi Sposi”.
Il Castello visconteo-sforzesco di Galliate, che il duca di Milano Galeazzo Sforza fece edificare nel 1476 su precedente rocca militare viscontea. I lavori, affidati inizialmente agli architetti Ambrogio Ferrari e Danesio Mainerio, dovevano dare alla fortezza la destinazione di residenza di caccia per lo svago della corte milanese e proseguirono in tal senso anche dopo la morte del duca con la successione di Ludovico il Moro, anch’egli appassionato cacciatore.
La basilica di San Gaudenzio possiede numerose opere d'arte, tra cui un'antica cattedra vescovile. Nello scurolo, di fattura settecentesca, è conservata un'urna d' argento contente le spoglie di San Gaudenzio, patrono della diocesi. Nella cappella del Santissimo Sacramento sono esposte otto tele secentesche del Fiammenghino, che rappresentano scene della vita di San Gaudenzio, svoltasi nella città. La cappella della Natività ospita un polittico di Gaudenzio Ferrari, con tavole raffiguranti il Presepio e l'Annunciazione
Ma sono molte anche le riserve naturali ed i parchi:
Importante dal punto di vista geologico, paleontologico e archeologico, il Parco del Monte Fenera è l’unico complesso sedimentario di una certa dimensione dell’intera Valsesia. Dalla sua natura derivano tutta una serie di ragioni che hanno portato alla protezione dell’area, prime fra tutte le molte grotte che si aprono specialmente sul lato occidentale del monte.
In un vecchio manoscritto, un cultore di storia locale così definiva le Grotte di Ara. “Tempio delle fate, grotta delle sirene, luogo prediletto dalle sibille”. Queste parole racchiudono un’antica tradizione che lascia supporre il ricordo di arcaiche pratiche magico-rituali, conservate nella memoria collettiva, testimoniate anche dalla pratica di raccogliere i “sass bianc”, ovvero le quarziti dell’alveo del torrente Magiaiga, dove defluisce dalle grotte, per trarre da queste pietre energia e benessere.
E tanto altro si trova nell’area del Novarese…
