Caffè dell’Amicizia di Simone Pandolfi
Nome e Cognome: Simone Pandolfi
Anno di diploma: 2017
Corso di studi del diploma: Tecnico per il Turismo
Sei Socio Senior o Gruppo H: Gruppo H
Vuoi dirci di dove sei originario? Omegna, una località sul Lago d’Orta.
Ora entriamo nel vivo dell’intervista:
- Di che cosa ti occupi attualmente?
Sono maître del ristorante SanBrite, a Cortina d’Ampezzo, ho iniziato nel 2019 e dal 2020 abbiamo preso la prima stella Michelin, nel 2021 la stella verde per la sostenibilità. Prima di entrare in questa realtà, non conoscevo molto il network Michelin, mi sono stati molto d’aiuto Ludovica e Carlo i miei attuali datori di lavoro. Tra l’altro grazie a loro ho avuto la fortuna di fare uno stage all’Osteria Francescana del rinomato Chef Massimo Bottura. Mi considero un grande sostenitore della Sala e sicuramente in un ristorante di questo tipo ha un ruolo molto importante e viene valorizzata in un certo modo, come affermo con il mio team, il servizio è come una danza, un ballo sincronizzato che ha i suoi ritmi e tempi. Siamo molto attenti al dettaglio, ma senza essere invadenti. Si offre agli ospiti un’esperienza a 360°, facendoli sentire a casa con il giusto calore. Attraverso questo percorso sono cresciuto molto dal punto di vista professionale ed umano.
- Una volta finita la scuola, che esperienze hai fatto? Dove hai fatto l’alternanza scuola-lavoro, ti ha aiutato nella professione, hai svolto periodi all’estero?
La prima alternanza scuola-lavoro l’ho svolta in Liguria, in un hotel quattro stelle come addetto al ricevimento. La passione per la Sala è nata successivamente. Dopo aver concluso il percorso scolastico, sono tornato in Liguria, poi sono stato a Varese in un albergo con un target differente, in particolare si organizzavano molti banchetti ed eventi anche matrimoni, ospiti legati soprattutto al turismo congressuale e solo più tardi ho passato un periodo anche a Venezia in un hotel cinque stelle lusso.
- Cosa ti ha spinto ad iscriverti alla nostra “Scuola di Stresa”?
Questa scuola non era la mia prima scelta, ma mia madre ha visto in me le capacità per intraprendere questo percorso, poi, con gli stage ho capito che questo mondo professionale poteva fare per me.
- Hai un sogno/una ambizione particolare?
Il mio obiettivo sogno attuale è da realizzarsi all’interno di questo ristorante, in particolare, mi piacerebbe prendere un’altra stella Michelin e ricevere anche un premio per la Sala. Il secondo sogno è quello di poter essere un modello per i giovani e le generazioni future, per fare capire che per svolgere questo lavoro serve dedizione, perseveranza e soprattutto tanta pazienza e un giorno tutti i sacrifici fatti verranno a capo. Dal mio punto di vista già le scuole alberghiere dovrebbero valorizzare la figura del cameriere ed elevarlo al proprio ruolo, non ad un semplice “porta piatti”.
