Storico Sommelier di Villa Crespi e Futuro Brand Ambassador del Vino Italiano nel Mondo: ecco chi è Matteo Pastrello, ex allievo della Scuola di Stresa
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Oggi vi facciamo scoprire la bravura e la dedizione di Matteo Pastrello, Allievo di Ieri della Scuola di Stresa, Sommelier di lunga esperienza e professionista del settore, si racconta ai lettori di WineBlogRoll.com, unendo la passione per il vino con una carriera costellata di esperienze significative. La sua storia è una testimonianza del connubio tra amore per il vino, esperienze internazionali e una continua voglia di crescere nel mondo della sommellerie.
Matteo inizia il suo percorso nel mondo dell’ospitalità frequentando la Scuola di Stresa, dove acquisisce le prime competenze sull'hotellerie e la ristorazione. Inizia le sue prime stagioni in Italia. Successivamente il suo amore per le lingue lo porta a viaggiare tra Svizzera, Inghilterra, Germania, Stati Uniti e Caraibi. Ma è nel 1998, al ritorno in Italia, che nasce la sua vera passione per il vino, quando, lavorando in un hotel a cinque stelle sul Lago di Garda, si trova a servire vino senza la figura ufficiale del sommelier. La passione per il vino cresce e, con essa, il desiderio di specializzarsi nella professione.
In Italia, Matteo osserva con interesse l’evoluzione del settore: "Quando ho iniziato, i corsi AIS erano pochi e frequentati principalmente da esperti. Oggi, sono accessibili a tutti, ma ritengo che per diventare un vero sommelier sia fondamentale l’esperienza sul campo". Il suo primo grande mentore fu Carlo Sacco, che gli trasmise la passione e la cultura per il vino, insegnandogli che, prima di diventare un grande sommelier, bisogna essere innanzitutto un grande cameriere.
Nel corso della sua carriera, Matteo ha avuto l’opportunità di lavorare in alcuni dei ristoranti più prestigiosi, tra cui Villa Crespi, con lo chef Antonino Cannavacciuolo. Per la costruzione delle carte vini, ha sempre dato molta importanza al territorio, selezionando etichette che raccontassero la storia del luogo. La sua esperienza al fianco di Antonino e Cinzia Primatesta lo ha reso ancora più consapevole dell’importanza della connessione tra cucina e vino
Matteo ha assaggiato una vasta gamma di vini italiani e internazionali, e tra i suoi preferiti ci sono i bianchi minerali siciliani e i rossi del Piemonte, in particolare il Nebbiolo. Il suo approccio alla selezione del vino si fonda sull’esperienza diretta e sulla passione personale. "Il vino deve essere raccontato: non si tratta solo di etichette, ma di storie, aneddoti e emozioni che si trasmettono al cliente", spiega. Parlando di abbinamenti cibo-vino, Matteo crede che la vera arte del sommelier risieda nel capire i gusti del cliente e nel divertirlo con abbinamenti inusuali, sfidando le convenzioni.
Matteo descrive la sua vita professionale come una serie di momenti significativi, ognuno legato a un vino particolare. Dalla scuola alberghiera con il Testarossa di La Versa, allo Château Lafite Rothschild del 1900, fino all’Amarone di Bepi Quintarelli che gli ha cambiato la percezione del vino. Uno dei momenti più memorabili resta il suo viaggio in Mosella, dove ha assaggiato il leggendario Là Tâche di Domaine de la Romanée-Conti 1962, un’esperienza irripetibile che ha segnato un punto di svolta nella sua carriera.
Dopo quasi vent’anni a Villa Crespi, Matteo si sta ora dedicando alla consulenza per ristoranti e alla selezione di vini per la distribuzione. "Mi piacerebbe, in futuro, fare il brand ambassador per aziende italiane che vogliono espandersi all’estero", afferma. La sua esperienza e passione per il vino lo rendono un interlocutore privilegiato per chi vuole scoprire i segreti di una buona carta dei vini e migliorare l’abbinamento tra cucina e vino.
Inoltre, Matteo riflette anche sull’evoluzione della comunicazione del vino, che oggi è alla portata di tutti grazie a internet, ai social media e agli e-commerce. Un mondo che una volta era riservato solo agli appassionati di settore attualmente è accessibile a chiunque voglia saperne di più. "Oggi è tutto più semplice", dice Matteo. "Ma credo che il futuro possa riservarci anche nuovi modi di comunicare il vino, magari con talent show dedicati".
Matteo è un esempio di passione, esperienza e dedizione per il vino. La sua carriera, costruita passo dopo passo, riflette la costante ricerca della qualità e dell'autenticità. Oggi, nonostante i cambiamenti rapidi nel mondo della sommellerie e della comunicazione, continua a credere nel valore delle esperienze dirette, dei viaggi e del confronto personale. Un vero ambasciatore del vino, pronto a condividere la sua conoscenza con chiunque voglia scoprire il mondo straordinario dei vini.
Fonte: WineBlogRoll.com
Fonte immagine: LinkedIn
