Menu del giorno: entrée di larva gialla, spaghetti al pesto di grillo domestico, fritto di locuste migratorie…

…la Redazione è impazzita (“oppure ha bevuto” scriverebbe De Gregori)? No cari Soci e Amici! in un lontano futuro forse leggeremo davvero un menu come quello del titolo. Intanto però, anche l’Italia, adeguandosi e recependo i regolamenti comunitari pubblicati in materia di “novel food” nel 2018, a fine anno ha autorizzato la vendita di insetti (e prodotti da loro derivati).

 

Ma cosa significa?

Vuol dire che troveremo su internet, al supermercato e nelle attività commerciali farine, essiccati o congelati a base di insetti.

Molte persone però sono ancora molto scettiche e poco informate, per cui facciamo un po' di chiarezza!

Nessuno, ovviamente sarà obbligato a mangiarli, anzi sulle confezioni di prodotti contenenti insetti ci dovrà essere scritto molto in grande: il nome, la tipologia dell’insetto, la lavorazione, il paese d’origine ed informazioni sulle eventuali reazioni allergiche.

Per quanto riguarda la sicurezza degli alimenti, ci potrebbero essere reazioni allergiche per consumatori allergici ai crostacei e ai molluschi.

 

Verranno consumati veramente dagli Italiani?

La missione più difficile è proprio far avvicinare le persone a questo nuovo tipo di alimenti.

E’ necessario, infatti, abbattere la “barriera culturale”, che nel mondo occidentale fa rabbrividire i consumatori di fronte alla possibilità di mangiare pizza pomodoro e vermi della farina minori, poiché in altri luoghi come: India, Thailandia e Corea, è normale mangiare tante specie di insetti come “snacks”.

 

Mangiare gli insetti fa bene a noi e all’ambiente! Gli insetti, infatti contengono il 65% di proteine a differenza della carne che ne contiene circa il 25% (in 100g), e vengono considerati una fonte di cibo sostenibile, poiché queste specie richiedono molte meno risorse rispetto agli allevamenti tradizionali e potrebbero avere effetti positivi anche sulle coltivazioni agricole.

Unico neo, l’aspetto economico: potrebbero non essere alla portata di tutti perché il prezzo stimato è indicativamente di 70€ al Kg, quindi sarebbe un prodotto di “nicchia”!

 

…qualcuno sta già tirando un sospiro di sollievo…

 

Fonti: Consumatori.it, per le immagini invece, lifegate e  web 21Bites

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